Alberto Volpi
Basso e Voce
2 Fender Precision 1974
2 Fender Precision 1973
1 Martin "bellezza nera"
1 ovation black custom legend
Pedal effects
2 Hiwatt DR103 con 2 Markbass 4x10
Email : volpi.alb@gmail.com
Sotto la lente...
Siamo con il “Roger Waters“ del gruppo dei Floyd Machine che è nato a Forlì , di professione è un artigiano orafo, che ha avuto l'amore e la pazienza di creare un ciondolo d'oro un po' particolare che ha regalato a... Roger Waters
Beh', certo è stato per me un onore riuscire a consegnarglielo di persona, al di la dell'oggetto in sè. Roger è sempre stato il mio mito musicale.
In che occasione si è svolto l'incontro con Roger?
È stato il 05 Giugno 2006 a Verona, nell'Arena in occasione del suo concerto. Io, Flavio (Camorani) e David (Romboli) siamo riusciti ad entrare nel backstage grazie alla conoscenza fatta con Snowy White, che è il chitarrista che suona con lui e con i P.F. già dalla tourneè del 1977 di Animals. L'ho conosciuto nel 2005 e ci siamo scritti diverse email, e mi ha promesso che mi avrebbe fatto conoscere Roger Waters, se Roger l'avesse chiamato a suonare nelle sue tourneè; questo è avvenuto e sono riuscito a coronare questo mio sogno.... a quarant'anni.
Abbiamo detto che suoni il basso e canti le parti di Roger, cosa che ti riesce molto bene, hai la voce praticamente uguale alla sua!! Chi ti ha “stregato“ dei P.F., il gruppo in generale, il bassista, è nato questo amore?
I Pink Floyd innanzitutto. è cominciato quando avevo dieci-undici anni, nel '78 dopo un anno dall'uscita di Animals, ho conosciuto questo gruppo che mi ha subito stregato, però Roger Waters mi ha sempre dato qualcosa di più degli altri, è sempre stato il mio idolo. Anche se nelle prime band che si facevano negli anni 80 io suonavo la batteria ed eravamo già fissati sui pezzi dei P.F., ed io cercavo di imitare Nick Mason col suo modo di suonare. Mi piaceva molto anche Nick Mason come personaggio, calmo e tranquillo, suonava le cose giuste al momento giusto, senza strafare. L'ho sempre ammirato anche come batterista. Anche se molti probabilmente diranno che Nick Mason, come batterista, è un gabinetto, ma io sono di tutt'altro parere. Secondo me non è solo fare casino sulla batteria, ma tenere un tempo bello e fisso non è semplice. Anzi ti dirò di più: quando ero ragazzino disegnavo (un altro dei miei hobby è la pittura) spessissimo la batteria di Nick Mason con tutti i suoi particolari, copiavo le fotografie e fantasticavo un giorno di poter suonare con loro, ma comunque di riprodurre, come quello che facciamo oggi, la loro musica in modo perlomeno ascoltabile, spero.
Quindi hai cominciato presto a suonare. Da quanto tempo conosci gli altri ragazzi dei Floyd Machine?
Bè, noi come F.M., sono otto- nove anni circa che suoniamo insieme, però sono cambiati diversi elementi. Io ho pensato a questa cosa dopo diversi anni che ero fuori dal giro della musica. Ho cominciato a quattordici anni con diversi gruppetti in giro nel forlivese, e poi con Davide abbiamo cominciato gia' allora, quando eravamo ragazzini, (lui è piu' vecchio di me...TIÈ) a suonare questa musica con strumenti banali, senza troppe possibilita' economiche. Erano altri tempi, altri anni.... Qual' era la domanda, scusa?
Da quanto tempo conosci gli altri ragazzi?
Ah, ecco. David lo conosco da quasi trent'anni, con gli altri ci siamo conosciuti qui in sala prove solo pochi anni fa, perchè all'inizio nella band c'era altra gente che adesso non c'è piu', nel senso che non suonano più con noi, ma sono vivi grazie a Dio, credo. Praticamente abbiamo suonato con tantissimi musicisti, anche gente affermata, professionisti che sono passati di qui, molti hanno smesso perchè bisogna essere molto appassionati per fare questa cosa come la facciamo noi adesso. perchè non si fa per i soldi, punto primo!: perchè i guadagni sono quello che sono e ci sono un sacco di spese. Si fa solo per passione e quella fa da motore, poi come in tutti i gruppi ci sono quei due tre personaggi che tirano di più, e grazie a quelli si va avanti. Rimane sempre un hobby, noi tutti abbiamo delle professioni che ci permettono di fare questo, fortunatamente, perchè come ben sai si va a suonare lontano si torna a orari impossibili e poi si riprende a lavorare; non è sempre facile come si può pensare guardandoci da fuori.
Waters ha avuto un carattere predominante nel gruppo, soprattutto negli ultimi anni insieme ai P.F. Tu, che sei anche il direttore artistico dei F.M., pensi di avere similitudini caratteriali con Roger?
Bè sicuramente spacco un po' i maroni come fa lui! Questo bisogna chiederlo agli altri; sono molto meticoloso, questo un po' in tutte le cose della mia vita, amo approfondire il particolare, non lasciare al caso le cose, e per questo non sono sempre ben visto dagli altri, purtroppo però ognuno nel gruppo deve avere un compito e io ho questo: il compito di spaccare le palle.
Penso che capiranno che sei motivato dalla passione?
Sì, alla fine mi danno ragione, perchè io la penso così: che se si fa una cosa, per raggiungere una certa perfezione, bisogna lavorarci sopra un sacco, questo vale per i video, per la musica. Ovviamente non essendo professionisti quello che facciamo è già tanto, perchè facciamo tutto con le nostre forze sia economiche che di volontà.
Che spettacolo preferisci mettere in scena, “The Wall“ o il repertorio più ampio
Assolutamente il repertorio più ampio. The Wall è stata una sfida che abbiamo fatto: secondo me andava fatta una volta sola, poi ce l'hanno richiesto due, tre, quattro volte. Però mi piace più fare lo spettacolo generico, chiamiamolo così. The Wall andrebbe fatto con altri criteri; anche nella band non approfondisco perchè mi prenderebbero per pazzo. Il mio rammarico è che a livello scenografico avrei voluto fare cose ben più in grande, ma non ci siamo riusciti, non abbiamo avuto i contatti giusti, per cui ci siamo accontentati di quello che abbiamo messo in scena, che non è brutto per carità, comunque la prima cosa rimane sempre la musica, per chi ascolta. Però io sono convinto, come è convinto Roger, che la scenografia ha il suo spessore durante uno spettacolo
Quindi se trovassi i mezzi per poterlo fare come vorresti tu?
Certo, lo farei. Però adesso non ripropongo volentieri, personalmente, lo spettacolo The Wall, perchè è molto impegnativo e non è per tutti a livello musicale. La gente è più propensa ad ascoltare le hit.
Quando ti sei divertito di più durante gli spettacoli?
Io solitamente mi diverto sempre, a parte magari quando ci può essere stata qualche discussione tra di noi, per motivi stupidi, perchè in ogni band ci sono questi screzi, piccole discussioni. L'importante che alla fine tutto ritorni come prima. Come due pugili che si menano dalla mattina alla sera, però alla fine sono amici. Questo è importante perchè se non c'è rispetto tra i componenti e, soprattutto, l'amicizia, non si va avanti, ma questo a tutti i livelli: anche quando ci sono degli interessi economici, è sempre la stessa cosa; lo vediamo anche con quello che è successo ai Pink Floyd.
Avete portato in scena “The Wall“ nel teatro sociale a Soresina nel 2006. è andato tutto bene?...
Ehm , sì perchè? ...A parte qualche incendietto.....tutto a posto, non ci hanno fatto neanche pagare i danni!!! Qualche bruciacchiatura ai tendaggi secolari del teatro, però siccome hanno già delle sfumature scure, non si conosce neanche... !!! No, noi avevamo fortemente paura che ci chiedessero i danni, invece non è successo...
...e il 27 Ottobre scorso...?
Quest'anno abbiamo diminuito l'entità dei fuochi, così non abbiamo bruciato nulla.
E durante i saluti?
...Ah, tu vuoi infierire allora?!? Sai dal vivo capita di tutto, ed è successo che ho inciampato in un filo e ho fatto cadere una chitarra del costo di circa dieci- quindicimila euro...(scherzo!), però non è successo niente, la chitarra sta bene, è stata curata....
Tornando a parlare dei Pink Floyd, nel 1983, quando Roger Waters decise che era ora di separare la sua strada dai Pink Floyd, ti è crollato un mito?
No assolutamente. Mi è dispiaciuto perchè sono convinto che avrebbero potuto fare ancora delle cose grandiose in quel periodo insieme, perchè ritengo che quello che hanno fatto dopo i P.F. senza Roger siano poca cosa in realtà: cioè belle musiche per carità, Gilmour è un bravo musicista, però manca un po' quello spessore, quella imprevedibilità che Roger mette nei suoi pezzi e soprattutto nei suoi show. Una cosa vedere uno show di Roger, una cosa vedere uno show di Gilmour: tutto un altro pianeta, a mio modo di vedere. Cioè loro erano quattro che insieme hanno creato i Pink Floyd: chi denigra Nick Mason, se ci fosse stato un altro batterista, non sarebbero stati i P.F., la stessa cosa. E lo stesso vale per Wright, lo stesso vale per Gilmour che è un bravissimo artista, ha una musicalità eccezionale, ma non è un fenomeno tecnico di altissima qualità. Roger suona male il basso, come lo suono io, quindi è per quello che riesco a suonare sennò non potrei mai... Fa l'indispensabile, anche se quando era più giovane nei suoi show si sentiva qualche cosa...però chiaramente sono convinto che Roger dia più spessore a quello che dice , non tanto al suono del basso, soprattutto adesso che ha 64 anni, suppongo che non gliene freghi niente....suona con quello perchè ha quello ed è rimasto legato ad un certo tipo di suono però...forse siamo più flippati noi che stiamo lì a ricercare le stesse sonorità, con gli stessi amplificatori, le stesse cose... probabilmente il vero Roger, se gli dai un altro ampli, fa lo stesso il suo show, senza problemi, suppongo.
Hai dei sogni o delle ambizioni riguardo ai Floyd Machine?
Be, se non li avessi sarebbe finita. Penso, sogno di fare le cose sempre più in grande, più belle a livello coreografico. Ripeto do' molta importanza alla musica, ma altrettanta importanza allo scenografia, secondo me vanno di pari passo.
Tornando alla domanda iniziale, quanto tempo hai impiegato per realizzare il ciondolo-maialino che hai regalato a Roger Waters?
Be, poco in realtà, perchè l'idea mi è venuta una settimana o poco più prima dell'incontro di Verona. Volevo lasciargli un segno, molto ruffianamente, però non sapevo cosa fargli, poi mi è venuto in mente che il suo maiale, la sua creazione, l'ha sempre avuto, bene o male nei suoi spettacoli dal '77 in poi, è sempre stato presente come logo, quindi mi sembrava una bella idea ricrearne un ciondolo. L'ho creato prima in cera a mano, quindi nel giro di una settimana sono riuscito a portargli la fusione in oro con il diamante sull'occhio. è stato per me un gran vanto, anche se magari... spero abbia capito che è d'oro e che non l'abbia buttato via, anche se è pieno di miliardi... non so... mi sarebbe piaciuto vederglielo al collo in una delle sue tante apparizioni quest'anno...
Cosa canticchiavi dei Pink Floyd mentre realizzavi il ciondolo?
No, ero troppo impegnato a realizzarlo bene. Se non mi avesse soddisfatto non glielo avrei neanche consegnato. Questo è come lo spettacolo musicale, ho sempre qualcosa da criticare, faccio molta autocritica... infatti gli altri della band mi odiano, diciamo la verità, mi odiano, perchè sono ipercritico. Comunque i rapporti con loro sono ottimi, anche se abbiamo avuto qualche screzio, c'è il fondamento dell'amicizia e, soprattutto c'è rispetto, senza il quale non vai tanto avanti.